Nella musica araba le percussioni hanno un grande impatto, alcune danzatrici modulano la loro danza quasi esclusivamente sul suono delle percussioni.. quasi ignorando la melodia..
Noi sappiamo che “gli eventi”, cioè le battute sulla tabla, i Dun e i Tac, il loro susseguirsi a una certa velocità e a una certa cadenza creano i ritmi.
Infatti la definizione di ritmo è: il divenire di eventi ordinati nel tempo e la frequenza con cui essi si succedono.
A noi danzatrici, conoscere la definizione esatta di cosa sia il ritmo ci interessa relativamente.
Quello che ci interessa, ancor prima di conoscere gli stili, le battute e quant'altro, è sentire il ritmo nelle nostre ossa, nel nostro respiro, riuscire a sentirlo in maniera più emotiva che razionale...
Sentire a livello istintivo e ancestrale, percepire fisicamente più che ascoltare con le orecchie...
Senza nulla togliere alla preparazione completa della danzatrice che conosce i ritmi Arabi, la loro provenienza e lo stile di danza che ne deriva, queste conoscenze a livello cognitivo da sole non bastano...
Altrimenti la nostra danza diventa didascalica, descrittiva, una bella esibizione che manca di contenuto. E il contenuto è dato dalle suggestioni che stiamo vivendo.
Abbiamo bisogno di saperci abbandonare alle sensazioni che ci evocano quei suoni e quelle melodie...
I SUONI DELLE PERCUSSIONI
I suoni principali prodotti dagli strumenti a percussione sono quelli che onomatopeicamente chiamiamo i DUN e i TAC
DUN e TAC
Ora, senza ascoltare niente, così, a naso..
Quale di queste due parole evoca qualcosa che cadendo a terra produce un tonfo, qualcosa di pesante, che richiama immediatamente l'attenzione? Dun o Tac?
E invece, quale di questi due corrisponde a un suono che si verifica non necessariamente a contatto con la terra? Ad esempio rami che si spezzano, stoviglie di terracotta che si toccano, o altro? Dun o Tac?
Perciò quale di questi due suoni possiamo definire suono di terra e quale suono di aria?
Ci sono ritmi arabi che sono più ricchi di suoni di terra, e altri che sono composti maggiormente da suoni di aria.
Immaginiamo allora su quali di questi la nostra danza sarà più di terra? Dove i nostri passi sono più folkloristici, i movimenti più energici e i nostri piedi poggiano con tutta la pianta e le ginocchia sono un po' flesse?
E quali ritmi possono ispirarci movimenti più aerei, sulle mezze punte e con la danza che “vola”? Dove ci sentiamo più Farfalle e dove più Dee primitive?
Non stiamo parlando degli stili della danza e dei passi che si fanno sui ritmi conosciuti ma dei “suoni” degli strumenti a percussione e cosa ci evocano, come ci suggestionano, a prescindere dalle tradizioni.
Allora, senza conoscere il nome di un ritmo, riusciamo a riconoscere in base alle sensazioni che ci da se è un ritmo più di terra o più aereo?
Il consiglio è questo: prendete un cd di percussioni e ascoltatelo, tanto per ascoltarlo, non pensate al ritmo, pensate solo ai suoni, a tutto quello che vi evocano... ascoltatelo e lasciatevi suggestionare. Se volete, danzate, ma non pensate ai passi, pensate a riprodurre quelle sensazioni, quelle suggestioni.
La magia infatti consiste nel suggestionare...
e se non ci suggestioniamo noi che danziamo sarà difficile creare questa magia.
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Testo: Zara Danza Orientale (M.A.Mantuano)
Immagine: dal web
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